- Mobilità sostenibile
Legge di Bilancio 2025 e E-Fuels: incentivi e soluzioni per un futuro sostenibile
La Legge di Bilancio 2025, introduce una serie di incentivi significativi per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’innovazione nel settore […]
Continuiamo a occuparci di biodiversità facendo seguito al precedente articolo – sullo stesso tema – pubblicato sul numero 67. Questa volta ci occupiamo di funghi e di batteri sulla scorta di un interessante articolo di Marcel van der Heijden apparso sul sito Agroscope.
L’articolo parte dalla considerazione che i nostri terreni filtrano l’acqua e consentono così agli alimenti di crescere. Ma questo succede solo perché i terreni contengono migliaia di funghi e di batteri. In sintesi: più la comunità microbica è ricca di specie più le funzioni dell’ecosistema e quindi l’agricoltura rimangono inalterate. Come avviene tutto ciò? Lo studio svolto da Agroscope e dell’Università di Zurigo – che è stato anche pubblicato su Nature Communications – rileva che i batteri e i funghi sono organizzati in gigantesche reti. E più la rete è interconnessa più i terreni sono fruttuosi per l’agricoltura.
Il motivo?
Il motivo è che grazie alle specie di batteri e di funghi sono presenti più sostanze nutritive assorbite dalle piante. E quindi più specie vegetali riescono a crescere. Insomma le diverse specie di funghi e di batteri lavorano assieme come in una sola gigantesca squadra. Van der Heijden fa un curioso confronto del terreno con una fabbrica in cui avvengono diverse lavorazioni a cominciare dal ricevimento della merce, alla lavorazione e così via. Più ci sono addetti più ‘la fabbrica’ è attiva. Cioè il terreno è produttivo per l’agricoltura. Inoltre le specie di batteri svolgono diverse funzioni contemporaneamente. E quindi se una specie è assente la sua attività viene svolta da un’altra. Pertanto il terreno è produttivo anche nei periodi di canicola o prolungata siccità. Allora: l’ecosistema ha sicuramente molti nemici ma anche molti amici.
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