Coniugare crescita e sostenibilità. I cinesi ci provano.

E’ possibile garantire una forte (e veloce) crescita economica rispettando però in modo scrupoloso la sostenibilità? Secondo Guo Huadong sì e lo dimostra in un documentato e dettagliato articolo apparso su Nature nella rubrica Comment. ( Steps to the digital Silk Road). Diciamo intanto chi è Guo Huadong. E’ il presidente del DBAR cioè il Digital Belt and Road Program, in pratica la nuova via della seta. Probabilmente il lettore ha almeno un’idea di questo poderoso progetto chiamato anche Belt and Road Infrastructure anche perché la stessa stampa italiana se ne è interessata in vari articoli esplicativi. Citiamo solo quello di Milena Gabanelli e Danilo Taino apparso sul Corriere della Sera del 18 settembre 2018. Di cosa si tratta in sintesi? E’ un gigantesco investimento che mira a unire attorno alla Cina l’intera Asia e collegarla con l’Europa attraverso strade, ponti, ferrovie etc. Ma lasciamo spiegare a Huadong le peculiarità del progetto e poi decideremo se fidarci o meno (qualcuno, come la stessa Gabanelli ha qualche dubbio sul fine imperialistico dell’iniziativa). Intanto Haudong mette in primo piano il carattere anche sociale del progetto osservando che molti Paesi – come ad esempio la Mongolia – hanno economie rurali. In tale situazione i progetti – forniti dalla Cina – che possono aiutare i contadini con informazioni sull’agricoltura innovativa sono cruciali. Haudong ne deduce che la condivisione dei big data ricavati dalle immagini dei satelliti e da altri osservatori attraverso l’Asia, il Medio Oriente e l’Africa Orientale sono la chiave della sostenibilità. Questo – aggiungiamo noi – è certamente vero perché l’agricoltura arretrata è in realtà uno dei fattori di degrado e di impoverimento del pianeta. Di qui Huadong prende le mosse per ricordare che l’antica via della seta attivava rotte che collegano Asia, Europa e Africa e sono alla base dello sviluppo di molte città. Per carità, da allora molte cose sono cambiate (originariamente la via della seta collegava l’antica Roma all’antica Cina) e oggi pannelli solari e smartphone hanno sostituito la seta e treni e aeroplani hanno rimpiazzato i cammelli. Però lo spirito di pace della via della seta e i mutui benefici e insegnamenti sono stati rivitalizzati in un ambizioso piano per collegare Est e Ovest. Il piano è stato lanciato dal presidente cinese Xi Jinping. Tale piano ha l’obiettivo di favorire la crescita economica aiutando anche le nazioni più arretrate (come abbiamo detto sopra) ma la protezione dell’ambiente sarà una sfida altrettanto importante. E del resto il progetto spingerà anche la scienza e la tecnologia attraverso i territori interessati, per esempio tramite la ricerca nell’intelligenza artificiale, la nanotecnologia, il calcolo quantistico e la smart city (cioè la città intelligente). Poi Huadong entra in molti dettagli tecnici. Li riprenderemo in un prossimo post se il lettore si dichiarerà interessato. In ogni caso l’email di Huadong è: hdguo@radi.ac.cn