- Mobilità sostenibile
Legge di Bilancio 2025 e E-Fuels: incentivi e soluzioni per un futuro sostenibile
La Legge di Bilancio 2025, introduce una serie di incentivi significativi per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’innovazione nel settore […]
Proseguiamo a presentarvi alcune parti salienti dell’articolo ‘Chemists can help to solve the air-pollution health crisis’ apparso su Nature. Nel post n 44 avevamo rilevato che la povera qualità dell’aria è uno dei cinque principali rischi mondiali per la salute. Questa volta diamo anche qualche cifra. Allora: circa 4,5 milioni di persone muoiono ogni anno per gli effetti dell’inquinamento dell’aria all’aperto. E’ una cifra spaventosa, recentemente confermata dalla commissione Lancet su inquinamento e salute (NDR –The Lancet è una rivista scientifica di ambito medico pubblicata settimanalmente dal Lancet Publishing Group, edita da Elsevier). Metà di queste morti avvengono in Cina e in India, sebbene la Russia abbia un indice di mortalità pro-capite più alto: attorno a 1,6 abitanti per mille ogni anno, il doppio che in India. In media ciascuna persona contaminata muore 28 anni prima di quando le succederebbe se avesse respirato aria pulita, facendo così ammontare a qualcosa come 120 milioni di anni di vita umana che viene persa ciascun anno. In una parte illustrata dell’articolo (dal titolo ‘anni perduti’) si ribadisce l’elevato numero di vittime dell’inquinamento. Queste cifre fanno venire i brividi, ma per fortuna ci sono anche indicazioni in un qualche modo positive o almeno incoraggianti. Per esempio. Dal 1970 il tasso di morte dovuto all’inquinamento in Inghilterra è stato ridotto del 30% grazie alla legislazione UE. Diversa invece è la situazione in paesi più sfortunati come l’Africa Occidentale. Qui la polvere del deserto si aggiunge all’inquinamento dell’aria. E anche in India la qualità dell’aria è peggiorata velocemente nel passato decennio. In compenso la qualità dell’aria in Cina ha cominciato a migliorare a partire dal 2010. Come si vede una situazione in movimento. E qualcosa indubbiamente – in determinati Paesi – si è cominciato a fare. Per esempio specialisti della sanità pubblica hanno cominciato a svelare correlazioni tra l’inquinamento dell’aria, malattie e mortalità. Ma un’ulteriore informazione è necessaria per districare le cause dagli effetti. Il nostro discorso prosegue nei prossimi numeri.
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La Legge di Bilancio 2025, introduce una serie di incentivi significativi per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’innovazione nel settore […]
Il programma Copernicus dell'Unione Europea rappresenta un'iniziativa all'avanguardia nel campo dell'osservazione della Terra, dedicata al monitoraggio del nostro pianeta e del suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Attraverso l'utilizzo di satelliti e sensori terrestri, aerei e marittimi, Copernicus fornisce dati e servizi informativi in tempo quasi reale, coprendo sei aree tematiche principali: territorio, ambiente marino, atmosfera, cambiamenti climatici, gestione delle emergenze e sicurezza.
Negli ultimi anni, molte città europee hanno adottato il limite di velocità di 30 km/h nelle aree urbane per migliorare la sicurezza stradale, ridurre l'inquinamento e rendere gli spazi pubblici più vivibili. In Italia, Bologna è stata la prima a implementare questa misura, seguita da altre città come Milano e Lodi.