- Cambiamento Climatico
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Che cos’è il taleaggio? E’ una tecnica di riproduzione delle piante che sfrutta le formidabili capacità rigenerative dei vegetali per creare nuova vita. Il termine taleaggio deriva allora da talea cioè il frammento di una pianta che è stata tagliata e sistemata nel terreno (o nell’acqua) per ricreare le parti mancanti. Con questo sistema – per altro semplice – è possibile riprodurre una pianta in maniera autonoma e a costo zero. Abbiamo raccolto queste informazioni che vogliamo girare al lettore – sappiamo che ama i consigli pratici – riprendendoli da alcuni articoli di Iris De Angelis e Susanna Buffa. Questi materiali sono stati poi pubblicati in Blastingnews che ha una rubrica dedicata ai temi naturalistici.
Attrezzi necessari
La prima informazione che viene data all’aspirante giardiniere è una serie di attrezzi che sono necessari per effettuare questa operazione. Allora i primi strumenti di cui occorre munirsi sono un paio di forbici e di guanti da giardinaggio. Poi serve la polvere radicante che è a base, appunto, di ormoni radicanti. Sono sostanze di origine chimica che facilitano la riproduzione di radici di talee, erbacee o legnose. Come procurarsi questa polvere? La potete preparare anche voi seguendo per esempio le istruzioni che trovate anche su internet oppure interpellando un esperto di giardinaggio. Crediamo che la cosa più semplice sia quella di acquistare le confezioni che esistono già pronte in commercio, in un negozio di giardinaggio oppure online.
Torba e perlite
Serve poi un po’ di torba e di perlite. Sono dei materiali che aiutano e migliorano la crescita delle piante. In particolare la perlite migliora la struttura del terreno. Poi servono delle foglie secche per favorire il drenaggio dell’acqua, dei vasetti e bottiglie di plastica tagliate a metà e infine un nebulizzatore di acqua cioè uno strumento che trasforma l’acqua in particelle piccolissime creando una specie di nebbiolina. Adesso avete tutti gli strumenti adatti e potete procedere al taleaggio vero e proprio. La prima fase consiste nel prelevare dei rametti dalla pianta madre. Non scegliete un rametto troppo giovane perché probabilmente non attecchirà. Poi: scegliete dei rametti non più lunghi di 8 centimetri. Quindi rimuovete tutte le foglie – tranne una o due sulla cima del rametto. Eliminate anche eventuali germogli e infine bagnate la base del rametto con un po’ di acqua.
Attenzione al terreno
Grande attenzione deve essere rivolta al terreno. Fate così: mischiate alla torba la perlite e le foglie secche.
Inserire in un vasetto due o tre rametti precedentemente bagnati e immersi nel radicante.
Attenzione poi a non esporre i rametti alla luce del sole, cercate piuttosto un angolo ombreggiato del giardino o del balcone. Quello che vi abbiamo esposto sommariamente ma crediamo chiaramente è il metodo classico del taleaggio.
C’è un altro sistema che richiede minime attenzioni e si chiama ‘il metodo della bottiglia’.
Per far questo occorre una bottiglia di plastica da tagliare a metà. Occorrerà poi fare dei buchi sul fondo della bottiglia attraverso i quali passerà l’acqua. L’acqua nebulizzata formerà delle gocce sulle pareti della bottiglia che, scendendo, manterranno sempre umida la torba. E così nutriranno la pianta. Concludiamo con qualche considerazione: la specie vegetale è davvero bravissima nella capacità di riprodursi anche in condizioni difficili. Se poi noi gli diamo una manina…
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