- Cambiamento Climatico
I cambiamenti climatici e le api
In Sicilia non piove da otto mesi, in Piemonte non ha smesso quasi mai. A risentire fortemente di questi effetti […]
Il Politecnico federale di Zurigo [Eth], considerato il più prestigioso istituto universitario politecnico della Svizzera e uno dei più importanti centri di ricerca al mondo, ha per la prima volta calcolato in cifre assolute fino a quanto la produzione di sostanze chimiche interferisce con il mondo naturale.
Oggetto dello studio sono stati non solo le emissioni di gas serra ma anche l’utilizzo del suolo e il consumo di acqua dolce. Con un metodo che confronta le risorse consumate dai prodotti chimici con il bilancio ecologico del nostro pianeta.
E’ emerso che oltre il 99% delle sostanze chimiche prodotte non è più sostenibile, perché le materie prime da cui sono ricavate sono in esaurimento e non più sostituibili.
I ricercatori che hanno firmato lo studio, in particolare Javier Pérez-Ramírez, professore di Ingegneria della Catalisi a Eth, hanno anche evidenziato che non basta concentrarsi sulle emissioni di CO2 e che non sempre i prodotti chimici “verdi” sono realmente sostenibili.
Infatti i combustibili ricavati da materie prime vegetali come mais o legno se è vero che rilasciano meno CO2 nell’atmosfera, per produrre la biomassa necessaria hanno bisogno di vaste aree di seminativo, molta acqua e anche fertilizzanti.
Per eseguire quindi la valutazione più completa del ciclo di vita di 492 sostanze chimiche lo studio ha basato i calcoli sui cosiddetti confini planetari.
Ossia nove processi chiave del sistema Terra, come la perdita di biodiversità e i cambiamenti nell’uso del suolo.
I ricercatori hanno quindi calcolato se e in che misura la produzione di queste sostanze supera sette di questi limiti. Hanno rilevato che oltre il 99% delle sostanze chimiche studiate supera almeno un confine planetario.
Considerando che la maggior parte di queste sostanze è ricavata dal petrolio il risultato era in parte previsto.
I ricercatori però sono rimasti sorpresi di verificare che alcune sostanze chimiche superano i limiti biofisici della Terra più di 100 volte.
Ancora uno studio, dunque, che indica che c’è poco tempo per invertire la rotta.
Resta aggiornato con le ultime novità di Phoresta
In Sicilia non piove da otto mesi, in Piemonte non ha smesso quasi mai. A risentire fortemente di questi effetti […]
Agosto 2024 è stato l’agosto più caldo a livello globale (insieme ad agosto 2023). La temperatura media del territorio europeo […]
La nuova stagione di PFU Zero quest’anno è partita dalla Sicilia, con una raccolta di 6000 kg di Pneumatici Fuori […]