- Mobilità sostenibile
Legge di Bilancio 2025 e E-Fuels: incentivi e soluzioni per un futuro sostenibile
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La bicicletta è stato ed è un mezzo di trasporto. Ma è anche molto di più, come testimonia la storia di Dario Lilli.
«Esco in bici e torno stasera, al massimo domani», così aveva detto salutando la mamma mentre usciva dal vialetto davanti casa. L’idea era di fare un giro lungo e per questo, nel caso non avesse fatto in tempo a tornare entro sera, aveva legato un sacco a pelo sul piccolo portabagagli della bici.
Dario, all’epoca aveva trent’anni, era libero dal lavoro e il caldo di luglio non lo spaventava.
In un paio d’ore dai Castelli Romani era arrivato al centro di Roma. Del resto era quasi tutta discesa!
Girovagando si era trovato a piazza San Pietro. Non aveva una meta precisa per la giornata. Riposto tra i suoi sogni c’erano varie suggestioni, la più azzardata arrivare a Santiago de Compostela, in Galizia, la regione nord occidentale della Spagna proiettata sull’oceano.
Lascia la città pedala verso nord e la sera non c’è bisogno di aprire il sacco a pelo: dorme in un convento di Montefiascone, a 130 chilometri da casa. I frati che lo hanno accolto sono abituati ai pellegrini più stravaganti, ma questo lo è in modo particolare!
Quando la curiosità prevale sulla riservatezza e la domanda di un giovane frate si fa incalzante, Dario d’impulso risponde che è diretto a Santiago de Campostela. Si trova così a dare un senso al fascino di tanti pomeriggi, in cui aveva compulsato carte geografiche e racconti di viaggio.
Solo la mattina dopo, quando scende a salutarlo addirittura il priore, si rende conto dell’ammirazione dei frati. Il misticismo della sua meta inorgoglisce i religiosi e per lui diventa un impegno.
Ora Dario è sicuro di arrivare ai mirabilia del cielo stellato di Santiago, ma la meta è quasi una scusa. Si vuole misurare con il mondo, dormire ogni sera in un posto diverso, parlare con tutti, conoscere persone, mangiare cibo offerto, se capita…
La bici è il suo mezzo, lo strumento. Ma è anche il fine.
Pedalando per migliaia di chilometri accade che la bici si rompe. Un bravo artigiano si offre di riparala e il racconto del viaggio sarà sufficiente per essere pari. Quasi alla meta, a Pamplona, Dario si sente chiamare per nome, sono due ragazzi trentini, la sua fama lo ha preceduto tra i ciclisti che hanno valicato i Pirenei.
Santiago concluderà il suo viaggio?
No! Si apriranno nuovi orizzonti.
Un viaggio così ti cambia la vita, la percezione delle cose… Ma è anche vero
il contrario: è il tuo modo di pensare che ti fa sembrare semplice quello che per altri è impossibile.
Dario Lilli ha percorso quasi 5.000 chilometri in bicicletta, da Rocca di Papa (Roma), dove vive, a Santiago de Campostela e ritorno, per il quale ha scelto di imbarcarsi da Barcellona a Civitavecchia. Ha viaggiato per circa 40 giorni utilizzando una normalissima city bike attrezzata con un portabagagli. Nel suo viaggio ha incontrato moltissime persone, con alcune delle quali è rimasto in contatto.
L’anno successivo Dario ha scelto di rimanere in Italia, “limitandosi” alla Sicilia. Ovviamente sempre in bici e sempre partendo da casa. Ancora oggi, dopo qualche anno, continua ad andare in bicicletta.
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