La plastica non matura, lo dice un amante della natura

La plastica non matura. una verità

di Roberto Sinibaldi

Questa è il ritratto di Corindo, un uomo che vive nella natura ed ha imparato a conoscerla e ad amarla. E’ un individuo semplice ma sereno e appagato. La descrizione della sua vita ci ricorda il trattato De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro che esprime l’elogio della serenità del sapiente. Corindo lo è anche se tutto il suo sapere viene dal contatto quotidiano con la natura, senza intermediazioni culturali.

Un uomo dei nostri tempi: modi semplici e sorriso da ragazzo

Una vita passata in campagna. Oggi, a 90 anni passati, continua a fare l’orto e ad accudire gli animali: è Corindo Gasperini, di Calcata (Viterbo); per tutti semplicemente Corindo. Racconta, parla, ricorda, con il piacere di divertirsi, rievocando fatti antichi e cose accadute ieri, tutte permeate della stessa, semplice, continuità di vita.

Un filo di nostalgia

Corindo ha fatto le elementari, dice con un filo di nostalgia per gli anni della fanciullezza, ma senza alcun rammarico. Anzi, con l’aria scanzonata di chi sa, di chi ha appreso direttamente dalla natura, di chi giorno per giorno ha imparato a conoscere ogni albero, ogni pianta, ogni animale della sua campagna.

Il motto di Corindo: la plastica non matura

“La plastica non matura”, dice, parlando senza alcuna enfasi. Una frase che in sintesi racchiude una filosofia di vita, una straordinaria concezione delle cose, dell’ambiente e della sostenibilità. È certo che, in una percezione di naturalità, tutto nasce, cresce, matura e muore. Ecco, la plastica no. Per questo Corindo la guarda con un po’ di sospetto. La usa, ma non sa bene, proprio come noi, come potrà fare a tornare alla natura. Un problema che lui si pone e molti cittadini no.

All’ombra degli ulivi

Parlando all’ombra degli ulivi dell’orto di casa, Corindo ricorda i nomi di qualcuno dei suoi innumerevoli asini, il carattere di ciascuno, qualche fatto che descrive con ironia. “I somari ti salvano” e spiega che l’animale percepisce prima dell’uomo alcuni pericoli, si frappone tra i cani, o i lupi di una volta, conosce la strada e i suoi rischi. Insomma, non è solo una bestia da soma, ma un compagno di lavoro, con i suoi tempi, le sue inclinazioni e le sue preferenze.

Sempre a piedi

Racconti di spostamenti a piedi, tutti a piedi. Sia quando si trattava di andare alle fiere dove si vendevano gli animali, dove Corindo portava mucche e “somaretti” (gli asini giovani), sia quando si trattava di andare semplicemente a lavorare la terra. Una giornata da bracciante, a volte, richiedeva un’ora o due di cammino per raggiungere il posto di lavoro. Ma negli occhi di Corindo non c’è nessuna retorica, nessun senso epico, nessun autocompiacimento. Vive così da sempre e non si è mai comprato neanche un furgoncino Ape o un trattore. Ancora oggi, lavora l’orto.
Ci salutiamo: Corindo deve dare una controllatina alla campagna.