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Legge di Bilancio 2025 e E-Fuels: incentivi e soluzioni per un futuro sostenibile
La Legge di Bilancio 2025, introduce una serie di incentivi significativi per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’innovazione nel settore […]
Ventesima puntata dell’illustrazione del documento relativo alla questione climatica: ‘Cambiamento climatico. Evidenza e cause’. Ricordiamo che si tratta di una ricerca condotta da due importanti enti internazionali: The Royal Society e la US National Academy of Science. Nella ricerca sono affrontate le 20 principali domande che vengono formulate sulla questione ‘Climate Change’.
No. Anche se le emissioni di CO2 dovessero arrestarsi improvvisamente, la temperatura superficiale della Terra non si raffredderebbe e non ritornerebbe al livello dell’era preindustriale per migliaia di anni, a causa del suo lento trasferimento negli oceani profondi e nei sedimenti oceanici. Le temperature superficiali resterebbero elevate per almeno un migliaio di anni, implicando un impegno a lungo termine per un pianeta più caldo a causa delle emissioni passate e attuali, e il livello del mare continuerebbe probabilmente a salire per molti secoli anche dopo che la temperatura smettesse di aumentare.
Sarebbe necessario un raffreddamento significativo per invertire la fusione dei ghiacciai e della calotta di ghiaccio della Groenlandia, che si è formata durante i climi freddi passati. L’attuale riscaldamento della Terra indotto dalla CO2 è quindi essenzialmente irreversibile sulla scala temporale umana. La quantità e il tasso di ulteriore riscaldamento dipenderanno quasi interamente da quanto più CO2 l’umanità emette.
Ph: Barbara Dall’Angelo
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Il programma Copernicus dell'Unione Europea rappresenta un'iniziativa all'avanguardia nel campo dell'osservazione della Terra, dedicata al monitoraggio del nostro pianeta e del suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Attraverso l'utilizzo di satelliti e sensori terrestri, aerei e marittimi, Copernicus fornisce dati e servizi informativi in tempo quasi reale, coprendo sei aree tematiche principali: territorio, ambiente marino, atmosfera, cambiamenti climatici, gestione delle emergenze e sicurezza.
Negli ultimi anni, molte città europee hanno adottato il limite di velocità di 30 km/h nelle aree urbane per migliorare la sicurezza stradale, ridurre l'inquinamento e rendere gli spazi pubblici più vivibili. In Italia, Bologna è stata la prima a implementare questa misura, seguita da altre città come Milano e Lodi.