I gruccioni: un po’ d’Africa a casa nostra

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gruccioni

Le rondini – si sa – annunciano la primavera; i gruccioni portano l’estate. Sono diffusi in tutta Italia, ma generalmente sono meno conosciuti, nonostante i loro colori appariscenti e il volo acrobatico.

I colori degli uccelli delle nostre regioni non sono generalmente molto vistosi, il colore bruno è il più frequente. Questo è dovuto al fatto che da noi non sono presenti folte e ombrose foreste tropicali che filtrano quasi completamente la luce del sole con le loro fronde.

Al contrario, i colori appariscenti degli uccelli tropicali hanno anche la funzione di mandare messaggi visivi nella scarsa luce del sottobosco. In Italia c’è però chi compensa ampiamente questa scarsità di colori: il giallo, il turchese e il bruno rossastro si alternano netti e distinti nella figura slanciata del gruccione. Una freccia colorata che solca i cieli in vocianti stormi e che si è evoluta da ancestrali capostipiti tropicali.

I gruccioni: mangiatori di insetti

Prima di riuscire a scorgerlo sullo sfondo del cielo il gruccione si annuncia con il suo caratteristico verso, un sonoro grugru grugru, udibile anche a grandi distanze, che gli è valso l’onomatopeico nome italiano. Il nome inglese, Bee-eater, chiarisce invece le abitudini alimentari di questa specie.

I pungiglioni di api, vespe e altri imenotteri non lo spaventano assolutamente, ma anche altri insetti volanti, come libellule, coleotteri, farfalle e mosche, integrano la sua dieta. Pur essendo un mangiatore esclusivo di insetti catturati in volo sono stati osservati comportamenti alimentari singolari che evidenziano una notevole plasticità comportamentale. Il più particolare fra tutti è stata l’osservazione della cattura di piccoli pesci dalla superficie dell’acqua, come farebbe un gabbiano.

Altra caratteristica singolare di questa specie è quella di nidificare in colonie, generalmente di non più di una decina di coppie, ma, eccezionalmente, anche di un centinaio. Il nido viene realizzato in una camera alla fine di una lunga galleria, anche più di due metri, scavata nelle pareti di terreni sabbiosi o argillosi.

gruccione, merops apiaster, Fontana Liri

I nemici

I nemici peggiori per questa specie, oltre agli uccelli rapaci che, nonostante il volo acrobatico, riescono a volte a catturarla nel cielo, sono le volpi e i serpenti che, scavando il terreno o strisciando lungo il corridoio d’ingresso possono raggiungere le uova o i pulcini. In alcuni casi i gruccioni, per disorientare i predatori, scavano gallerie laterali intersecanti che non conducono al nido, una sorta di labirinto sotterraneo.

Il timore che questa specie ha per i serpenti è dimostrata dagli attacchi che tutti i componenti una colonia effettuano contro un tubo d’irrigazione, od oggetti di forme simili, casualmente presenti nei pressi dei nidi.

Il cambiamento climatico e i gruccioni

I cambiamenti climatici stanno favorendo questa specie di origine tropicale e, anno dopo anno, il suo areale in Europa si sta spostando sempre più verso nord, tanto che ci sono stati tentativi di nidificazione, per ora falliti, addirittura in Inghilterra.

Un società articolata

Il gruccione è lungo circa 28 centimetri comprese le due penne centrali della coda che sporgono per circa 2,5 centimetri e ha una apertura alare di 44-49 centimetri. Il suo peso è di circa 50 grammi. Il maschio e la femmina sono pressoché simili con piccole differenze di colore non apprezzabili nelle osservazioni in campagna.

È una specie con comportamenti fortemente sociali e anche i suoi voli di migrazione vengono effettuati in stormi composti anche di centinaia d’individui.

Gruccione in volo, Merops apiaster, coraciformi

Il gruccione depone dalle 5 alle 8 uova che vengono covate per 20 giorni da entrambi i genitori. I pulcini restano nel nido dopo la nascita per circa 20-25 giorni, ma ci torneranno a passare la notte fino alla partenza per la migrazione di fine estate. In questa specie sono noti casi di helpers, aiutanti che coadiuvano all’allevamento dei piccoli. Sono quasi sempre individui imparentati con i due genitori.

È un migratore a lungo raggio che passa l’inverno in due aree distinte dell’Africa a sud del
Sahara: nell’Africa dell’ovest, dal Senegal alla Nigeria, e nell’Africa orientale e meridionale, dal Kenya al Sud Africa.
È una specie con comportamenti fortemente sociali e anche i suoi voli di migrazione vengono effettuati in stormi composti anche di centinaia d’individui.