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Europa: la riconquista dell’ambiente e la sfida globale (parte seconda)

È vero che abbiamo più strade, più macchine, anche più insetticidi, ma non si può ignorare che 40 anni fa andava peggio. In quasi tutti i paesi europei è diminuito il numero dei cacciatori. In Italia sono passati dai 2 milioni del 1980 ai 600mila di oggi e, seppur ancora troppi, le normative piú rigide, le migliori conoscenze e coscienza ambientale di molti di loro, hanno contribuito a ridurne l’impatto.

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Indicatori di biodiversità: il biancone

Nei Castelli Romani, nelle aree meno frequentate e più riposte, ormai da più di dieci anni si è consolidata la nidificazione del biancone. Visto che si tratta di un predatore apicale nella catena alimentare, è una presenza che dà speranza per gli equilibri ecologici di questo territorio. Infatti dove sono presenti predatori apicali sono necessariamente presenti anche le loro prede, a testimonianza di un ecosistema in salute. Un’affermazione semplice e rigorosa dal punto di vista scientifico.

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La sfida della biodiversità (parte seconda)

Cosa fosse la biodiversità me lo chiedevano insistentemente i miei alunni dell’Università di Santa Cruz de la Sierra, nei bassipiani tropicali della Bolivia, una delle 3 grandi metropoli del bacino amazzonico (le altre due sono Manaus e Belen in Brasile). La parola era nota ma il significato, eccetto un generico “la varietà degli esseri viventi”, lo era assai meno. Cosa sia quindi la biodiversità è in realtà non sempre del tutto chiaro forse perché si tratta di qualcosa di più del complesso dell’assortimento degli organismi, Homo sapiens incluso.

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Cos’è la Cop 15 e cosa è stato deciso a Montreal (III)

La biodiversità si preserva anche in ottica di genere I traguardi della Cop 15È l’ultimo in ordine di apparizione anche se forse dovrebbe essere il primo. Parliamo del 23° traguardo stabilito dalla Cop 15 in cui si indica di garantire l’uguaglianza di genere nell’attuazione del ‘patto di pace con la natura’ “mediante un approccio che risponda alle esigenze di genere in cui tutte le donne e le ragazze abbiano pari opportunità e capacità di contribuire” al raggiungimento degli obiettivi previsti, con particolare attenzione a “garantire la piena, equa, inclusiva ed efficace partecipazione al processo decisionale, nonché l’accesso alle informazioni relative alla biodiversità” anche a ragazze e bambine delle popolazioni indigene e delle donne e ragazze con disabilità.