Vagabondo Viaggi e Phoresta firmano un accordo che volerà alto.

Il  17 aprile è stato firmato un accordo di compensazione tra Vagabondo Viaggi, tour operator e comunità di viaggiatori con oltre 60 mila iscritti e Phoresta. 
Come i nostri lettori sanno il 16 febbraio 2005 è entrato in vigore il protocollo di Kyoto che mira a ridurre le emissioni di gas effetto serra. Parallelamente si è creato un mercato volontario del carbonio che permette alle imprese di compensare le proprie emissioni acquistando da realtà che assorbono CO2 – come boschi, parchi etc – dei crediti di CO2. In questo modo si diminuisce la concentrazione nell’atmosfera della CO2. Chi compra crediti di carbonio favorisce il lavoro di alberi che assorbono la CO2 e quindi mitigano le emissioni.  Questa azione è stata riconosciuta come efficace sia dal protocollo di Kyoto sia dal Max Plank Institute.  In più gli enti che cedono crediti acquisiscono delle risorse per incrementare la loro attività, ad esempio sviluppando la forestazione, creando nuovi boschi  e così via.

Vediamo adesso il ruolo di Phoresta ricordando che il 26 aprile 2017 Phoresta onlus ha stipulato con il Comune di Mazzano Romano e il parco Valle del Treja  una convenzione per la valorizzazione dei servizi eco sistemici di queste aree boschive (Progetto Ossigeno). Da una perizia effettuata ad hoc risulta che i crediti di CO2 generati dal Progetto Ossigeno ammontano a 5.219. Il valore economico di ogni credito è stato stabilito in 6,00€.

Ma torniamo a Vagabondo Viaggi: il tour operator intende mitigare le emissioni di CO2 generate dai voli aerei inclusi nei suoi pacchetti viaggio offerti alla clientela. Sarebbe difficile insomma ridurre queste emissioni perché il tour operator non controlla certo questi aerei. Quello che può fare Vagabondo è calcolare – in base ai viaggi venduti – l’ammontare delle emissioni di CO2 da parte di questi vettori. E acquistare dei crediti corrispondenti e compensativi. Le finalità della Vagabondo Viaggi e di Phoresta è di far sì che sempre più cittadini e imprese adottino la compensazione come normale comportamento sociale, economico e di sostenibilità.  Riteniamo che questa formula possa fare scuola nel settore del turismo molto importante, com’è noto, nel nostro sistema economico.