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Ecomondo 2024: gli Stati Generali della Green Economy
Anche quest’anno Ecomondo ha ospitato gli Stati Generali della Green Economy: due giorni con oltre 1500 partecipanti e 100 fra […]
Abbiamo parlato più volte in questa newsletter di James Hansen. Ricordiamo che Hansen è un importante astrofisico e climatologo statunitense. E’ molto conosciuto e apprezzato per le sue ricerche sulla climatologia e i cambiamenti climatici. Pubblica regolarmente dei contributi su ricerche svolte su questi temi. Recentemente abbiamo visionato il post “Global Warming and East Coast Hurricanes” (Riscaldamento globale e uragani della Costa orientale).
Ne riprendiamo alcuni punti salienti avvertendo che chi è particolarmente interessato può visitare la pagina web. Dice Hansen: ‘Noi abbiamo fatto attenzione alla regione fredda a sud-est della Groenlandia e al calore nel centro del Nord Atlantico’. A questo punto l’autore introduce il concetto dell’AMOC che è un’importante corrente oceanica dell’Oceano Atlantico. In breve l’AMOC (Atlantic meridional overturning circulation) è caratterizzata da un flusso in direzione nord di acqua salina calda negli strati superficiali dell’Atlantico e da un flusso in direzione sud di acqua fredda in profondità. Questo sistema di correnti è un elemento di equilibrio importantissimo. Spieghiamolo così: maggiore è la velocità della corrente più CO2 passa dall’atmosfera alle acque profonde. E questo significa meno CO2 nell’atmosfera. Insomma AMOC è nostro amico. Purtroppo però Hansen e altri autori di Nature (Wally Broecker e Stefan Rahmstorf) rilevano un costante rallentamento dell’AMOC e questo porta a un innalzamento della temperatura globale. Nella seconda parte del breve post Hansen afferma che il famigerato riscaldamento globale ha sicuramente dato una mano ai disastri del tornado Florence nella costa Est degli Stati Uniti. Ed espone una serie di fatti accertati che lo dimostrano. Alla fine Hansen osserva che certamente il danno dovuto a un uragano è molto rilevante. E gli impatti del riscaldamento globale hanno grandi responsabilità su questi danni. Inoltre possono anche aumentare esponenzialmente se continua l’emissione di carburanti di origine fossile.
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