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Gli orsi sono una passione, e una laurea in fisica.
Ha un corpo minuto con la resistenza di un maratoneta. Vuole salire in montagna, su quelle vette che vede tutte intorno a casa sua, nei monti della Meta, dove fin da bambino ha sentito tanti racconti sull’orso.
Il teleobiettivo che porta in spalla è molto potente, e pesante. Nello zaino poche cose, oltre all’attrezzatura fotografica ci sono una tenda e un sacco a pelo. I suoi familiari sono preoccupati, lo hanno sconsigliato. Rimanere fuori, in tenda, da solo, su quelle fredde montagne a fotografare gli orsi è imprudente.
Benedetto, per tutti Betto, è determinato e dopo i primi scatti si entusiasma ancora di più e decide di fare un libro fotografico sull’orso. Sa che ci vuole molto materiale, così le notti in tenda si susseguono, i temporali e le giornate di sole scandiscono le settimane e le stagioni. Betto nelle sue foto ricerca gli orsi, ma incontra anche tanti altri animali, tra cui spesso il lupo. È solo con la
montagna, di cui ormai conosce tutte le creste, le vallette, i guadi…
Lo incontro una mattina con i pantaloni arrotolati, ha appena attraversato un ruscello a piedi nudi!
Sfoglio il libro ormai pubblicato. “Quanto c’è voluto per farlo?”, domando. “10 anni di impegno –risponde laconico – ma dopo i primi fortunati incontri, per due anni consecutivi ho fotografato di tutto, tranne l’orso! Il mio istinto mi diceva di non mollare e lo sforzo poi è stato ripagato”.
“Perché lo hai fatto?” – mi risponde con un sorriso.
Nel libro ci sono immagini davvero stupefacenti per il loro significato ecologico. I testi che le accompagnano sono un diario, la testimonianza semplice e diretta di una passione, nella quale rispetto e curiosità per la natura si fondono. Le foto dell’orso sono straordinarie perché sono il distillato di una totale dedizione alla ricerca. Non potrebbero spiegarsi altrimenti le attese di giorni, le notti passate tra i monti, la pioggia incessante delle giornate autunnali, i guadi più profondi degli stivali calzati, la grandine senza riparo, il gelo delle albe primaverili.
Benedetto Ciacciarelli è una persona fortunata, perché vive la sua passione, perché la sua passione è il suo lavoro, ed è al contempo uno stile di vita. Nelle sue foto c’è tutto questo, ma in particolare una consapevolezza: salvare gli orsi significa salvare noi stessi.
Betto è tornato da poco dalla Kamchatka, dove probabilmente gli orsi sono di più degli uomini.
di Roberto Sinibaldi
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