Trasporto sostenibile, l’esempio di Liverpool

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Il trasporto sostenibile a Liverpool

di Carlo Coluccio

Per chi si occupa di combustibili alternativi da diversi anni in Italia, la nazione europea che conta il maggior numero di veicoli a GPL e metano, suona un poco strano citare Liverpool come esempio di amministrazione che ha colto lo spirito della decarbonizzazione e messo in atto buone pratiche per un trasporto sostenibile e conseguire drastiche riduzioni della produzione di CO2 nel breve periodo

Low Carbon Liverpool: per il trasporto sostenibile

La rivista Autometano di aprile 2018 descrive in maniera chiara la iniziativa intrapresa da Liverpool nell’ambito del progetto “Low Carbon Liverpool” per l’acquisto della più grande flotta di camion(20) per raccolta rifiuti a biometano compresso (GNC), che producono lo 80% in meno di CO2 ( forse troppo, di solito il 40%) ed il 90% in meno di Nox rispetto ai precedenti veicoli diesel, con una percorrenza media di 240.000 Km/anno.

Con tale iniziativa contano di ridurre entro il 2020 del 35% le emissioni di CO2,ed insieme con altre azioni:
-acquisizione di una flotta elettrica per la pulizia delle strade
-proposte per incentivare l’uso di taxi elettrici
-maggiore diffusione di illuminazione stradale a LED
l’Amministrazione intende portare ad una riduzione totale di 5.000 tonnellate di CO2 in meno all’anno.

Coinvolgimento dei cittadini

Anche i cittadini sono chiamati a fare la loro parte nel piano globale di trasporto sostenibile, riducendo, riutilizzando e riciclando i rifiuti per raggiungere gli obbiettivi di migliore qualità dell’aria e riduzione dei costi.

Interessante inoltre l’intervento di un membro del Consiglio Comunale di Liverpool per l’Ambiente e la Sostenibilità in cui ha dichiarato
“E’ fondamentale migliorare la qualità dell’aria in tutta la nostra città. Come Consiglio Comunale faremo tutto il possibile per allontanarci dall’uso del diesel e di altri carburanti che compromettono la salute, all’interno del nostro parco veicoli.”

Una domanda spontanea

La domanda a questo punto sorge spontanea, l’accenno alla salute dei cittadini è una boutade politica come qualche sostenitore della ecologicità del diesel sostiene, oppure finalmente qualcuno comincia ad aprire gli occhi sulle conseguenze dell’uso di carburanti inquinanti?
Le reazioni scandalizzate di operatori del settore ed utenti al blocco dei diesel scorso a Roma ci conferma che per proprio interesse in Italia i sostenitori del diesel, della sua ecologicità ed economicità sono ancora tanti , purtroppo dovremo ancora aspettare prima di poter respirare aria decente nei nostri centri città.