- Economia Circolare
Pneumatici Fuori Uso Zero, si può fare e si può riciclare
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Valutare il ciclo di vita di un prodotto fa parte del processo di Life Cycle Assessment-LCA (ciclo di vita).
Il concetto di base è di considerare un prodotto non come un’entità se stante ma come l’insieme di tutte le operazioni che portano alla sua realizzazione, dal progetto iniziale fino alla dismissione di fine-vita. Da questa concezione nacque negli anni ’60 l’antenato della LCA cioè cioè il Life Cycle Thinking (LCT).
La nostra dissertazione – che ha un taglio storico – è basata su una relazione dell’ing Antonio Cavallin Toscani del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali Università degli Studi di Padova. Come si era detto la LCA decolla allorchè i grandi utenti – tra i quali la Coca Cola – utilizzano questo modello per determinare che materiale sarebbe migliore quale contenitore per la sua bibita. Questo avvenne nel 1969 e aprì la strada alla valutazione degli impatti ambientali anche se allora questi temi non erano acutamente sentiti come oggi.
Più avanti, nel 1979 viene pubblicata quella che è ritenuta la pietra miliare nella storia della tecnica LCA. E’ il manuale di analisi energetica industriale di Boustead e Hancock, Handbook of industrial Energy Analysis. Questo documento riporta la prima descrizione di carattere operativo del procedimento della LCA.
L’Handbook rappresenta a tutt’oggi l’ossatura portante della metodologia LCA. Con il passar del tempo la comunità scientifica lancia l’allarme circa la scarsità delle risorse e soprattutto la gestione dei rifiuti. La LCA è uno strumento che può risolvere in parte questi problemi. Viene allora elaborata – da parte della Society of Environmental Toxicology and Chemistry (SETAC) cioè società di Tossicologia e chimica ambientale – la versione definitiva della LCA.
Si arriva finalmente a una standardizzazione delle procedure che all’inizio prevedevano tre fasi successive: l’inventario (con l’organizzazione dei dati); l’interpretazione degli stessi e una fase finale di miglioramento in cui lo stesso sistema viene modificato e riprogettato. Negli anni ’90 anche grazie agli sforzi del SETAC vengono pubblicati diversi manuali e testi scientifici che mettono le basi per la pubblicazione dal 1997 delle norme ISO della serie 14040.
Grazie a questi sforzi che vedono il coinvolgimento delle varie agenzie per l’ambiente americane ed europee l’LCA decolla definitivamente e viene sempre più largamente utilizzato dalle aziende per affrontare i problemi dell’ambiente e dei rifiuti. Tra l’altro in relazione al modello LCA sono stati elaborati diversi sistemi di calcolo e di raccolta di banche dati. Inoltre dagli iniziali settori industriali l’applicazione della LCA si è estesa anche ai servizi.
In particolare in Unione Europea l’impiego della LCA è stato accompagnato all’introduzione di politiche comunitarie e di strumenti mirati all’applicazione dello sviluppo sostenibile.
In effetti l’approccio LCA è uno strumento oramai indispensabile. Tra questi vanno ricordati gli esempi delle politiche integrate di prodotto (IPP) e la famosa etichettatura ecologica. Quest’ultima include tutti quei marchi e dichiarazioni ambientali normali dalla ISO 14020 che abbiamo citato prima. Sono strumenti importantissimi di orientamento del consumatore che permettono al produttore di far conoscere le particolarità – in termini ambientali o altro – dei propri prodotti. Il consumatore allora orienta le sue scelte non solo su fatti estetici o di moda ma anche su reali elementi che oltretutto accrescono la sua cultura personale.
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