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Tutti noi siamo stati scossi dalle immagini degli incendi nella foresta Amazzonica. I motivi li possiamo sospettare ma adesso è apparso un documentato articolo su Nature a firma di Herton Escobar che ci dà degli elementi di chiarezza in più.
Il titolo è molto perentorio: non c’è dubbio che gli incendi in Brasile siano collegati alla deforestazione (There’s no doubt that Brazil’s fires are linked to deforestation, scientists say). Naturalmente i politici – tutto il mondo è paese – cercano di trasmettere una verità diversa per cui questa catastrofe viene attribuita alla fatalità, a dei fatti fortuiti in cui la responsabilità non è certo delle autorità. Non fa eccezione il ministro brasiliano dell’ambiente Ricardo Salles che dà la colpa degli incendi boschivi in Amazzonia a tre elementi fortuiti: il tempo secco, il vento e il calore. Questo almeno il contenuto di un suo tweet. Di parere completamente diverso numerosi scienziati in Brasile e altrove. Costoro sostengono che c’è una chiara evidenza tra gli incendi e la deforestazione che ha gravemente danneggiato il patrimonio boschivo, specie brasiliano. E quindi in gran parte gli incendi sarebbero il risultato delle politiche diciamo così di ‘sviluppo’ del governo del presidente brasiliano in carica Jair Bolsonaro. Vediamo su cosa si basa questa accusa. Si parte dalla constatazione che gli incendi si sono sviluppati da una zona tipica di spianata forestale, ai bordi della frontiera agricola. Lo sostiene Paulo Artaxo un fisico atmosferico della università locale di San Paolo. Una serie di dati storici dimostrano che i due fenomeni – deforestazione e incendi – sono strettamente collegati. Le motoseghe, impiegate per abbattere gli alberi aprono la strada agli incendi per creare spazi all’allevamento del bestiame e comunque a forme di urbanizzazione. La conclusione di Artaxo è netta: “Non c’è alcun dubbio che la crescita degli incendi sia legata all’aumento della deforestazione”. Qualche dato. L’istituto nazionale per la ricerca spaziale (INPE) ha contato – solo per quest’anno, fino adesso – più di 41.000 focolai d’incendi nell’Amazzonia brasiliana. Ciò in confronto con i 22 mila dello stesso periodo l’anno scorso. Insomma siamo quasi al doppio. Il progetto del database globale delle emissioni di incendi che include scienziati del centro dei voli spaziali Goddard in Maryland, l’università della California, a Irvine e l’università Vrije ad Amsterdam conferma lo stesso trend anche i suoi numeri sono leggermente più alti. Come si vede sono istituzioni di grande prestigio e con ampi mezzi. Possibile che si sbaglino tutte come sostengono i negazionisti?
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