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Il 29 novembre alla Gilda Contemporary Art di Milano è stata inaugurata la personale di Denis Riva intitolata Memorandum. La mostra – curata da Cristina Giulia Artese e Alessandra Redaelli – è stata introdotta da una dissertazione di Cristina Giulia Artese seguita da un intervento di Carlo Manicardi. Il nostro presidente ha presentato brevemente Phoresta ricordando che l’associazione tratta i servizi eco sistemici, di compensazione delle emissioni di CO2 e si occupa di economia circolare. Ha poi spiegato in modo semplice e comprensibile il meccanismo della compensazione. Ecco una sintesi del suo discorso.
CICLO DEL CARBONIO, CLIMATE CHANGE
L’uso di fossil fuel, carbone, petrolio, gas cioè la loro combustione per produrre energia elettrica, termica, per fare andare auto, treni metro, fare funzionare ospedali e asili, produrre TUTTE le merci, il cibo e i servizi, che usiamo quotidianamente, rilascia in atmosfera CO2, metano, solfuri e nitrati, i cd Gas a Effetto Serra, che si distribuiscono quasi uniformemente nella atmosfera. Vi restano almeno 1000 anni.
I GAS EFFETTO SERRA FANNO DUE COSE:
1° Assorbono calore (raggi infrarossi) emessi dalla superficie della Terra. Incrementi nelle concentrazioni atmosferiche di gas effetto serra fanno sì che la Terra si riscaldi catturando di più di questo calore.
2° Alterano il ciclo naturale del carbonio (carbonio non CO2!!)
Il ciclo del carbonio determina l’abitabilità (umana) del pianeta. Oceani e terra funzionano sia da riserve di carbonio stoccandolo per decenni sia da emettitori di carbonio rilasciandolo in atmosfera. Nel corso di qualche migliaio di anni gli oceani, la terra e i vegetali si SCAMBIANO il carbonio con miliardi di processi chimici e biologici.
Le emissioni da fossil fuel di CO2 disturbano l’equilibrio del ciclo del carbonio, perché i processi naturali che possono ristabilire l’equilibrio sono troppo lenti in confronto ai ritmi ai quali le attività umane stanno aggiungendo CO2 all’atmosfera.
ALBERI e SERVIZI ECOSISTEMICI
Gli alberi assorbono CO2 e, mediante la fotosintesi, trattengono il C (Carbonio) e rilasciano O (Ossigeno).
Gli alberi sono esseri viventi che producono ossigeno: questo poi si distribuisce in tutto il pianeta grazie ai venti; quindi non è cruciale dove si piantano o dove si fanno azioni per conservarli.
Gli alberi trasformano la luce del sole in materia organica, zuccheri poi legno, foglie, fiori e frutti. Nessun’altra macchina, tecnologia o processo è in grado di generare vita quindi cibo, quindi ossigeno a partire da un elemento non materiale qual è la luce del sole. Insieme con altri alberi, a cespugli, a microorganismi, a uccelli e animali fanno gli ecosistemi, i boschi le foreste.
Gli ecosistemi sono i nostri veri fornitori: i SERVIZI ECOSISTEMICI sono tutte le cose che la natura fa e continuerà a fare se non è alterata o distrutta. Difficile trovare un altro fornitore che faccia piovere, che produca ossigeno, che stocchi il metano e la CO2 CHE LAVORI 100 anni tutti i giorni gratis!! Gli ecosistemi vanno lasciati lavorare in pace, perché sono fornitori non sostituibili della nostra vita biologica ed economica.
Concludo offrendovi un’azione che potete, anzi dovete intraprendere per mitigare le vostre emissioni di gas clima alteranti come ha fatto Gilda Gallery: fare la compensazione delle emissioni di CO2 significa contribuire concretamente a ridurre la concentrazione dei gas effetto serra. E’ un meccanismo scientificamente valido ed economicamente poco costoso. Vediamolo.
ADESSO scelgo un progetto di nuova forestazione (il bosco della biodiversità che Phoresta sta creando a Bologna) oppure uno per servizi ecosistemici, quello tra Phoresta e il Parco Regionale Valle del Treja che assorbono CO2 quindi generano crediti di carbonio.
Pago a chi fa/gestisce il progetto di nuova forestazione circa euro 30 a tonnellata di CO2 emessa oppure pago a chi gestisce il progetto per servizi ecosistemici circa euro 6 a tonnellata emessa.
Così riduco in maniera permanente per tutta la durata dell’accordo di compensazione la concentrazione della CO2 in atmosfera, perché la CO2 che ho emesso viene assorbita in pari misura. Detto in un altro modo: con la compensazione pago “la natura” perché faccia il lavoro che sa fare e che ho illustrato all’inizio.
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