L’alta moda si affida ai funghi, senza troppe allucinazioni

Ci vestirà la pelle dei funghi? Stella McCartney e Paris Jackson pensano che possa essere una ottima soluzione ecosostenibile e ne sono diventate le testimonial.

 

Stella McCartney, stilista e figlia d’arte è da anni in prima linea per le battaglie ambientaliste e animaliste. Lo scorso autunno insieme all’amica, anche lei figlia d’arte, Paris Jackson ha presentato i primi abiti per l’estate 2022 realizzati con un nuovo tessuto, il Mylo o ‘pelle di fungo’, creato lavorando il micelio dei funghi, ossia i filamenti intrecciati delle loro radici. La nuova pelle è stata studiata e prodotta da Bolt Threads, startup statunitense che da alcuni anni si è specializzata nella produzione di tessuti che abbiano l’intero ciclo di vita sostenibile per il Pianeta, dal consumo di energia e acqua per la produzione al loro ‘fine vita’.

L’effetto è un tessuto estremamente morbido quasi come la pelle umana e il cui smaltimento è più veloce delle plastiche biodegradabili utilizzate da altri stilisti.

Niente petrolio dunque per la linea di vestiti in pelle di fungo di McCartney? C’è chi già polemizza: la sua è moda vegana o vegetariana? Di sicuro nel caso dei funghi non c’è stata nessuna azione cruenta.

Resta il costo elevato del materiale usato, la prossima sfida è quindi quella di realizzare una pelle sostenibile per tutti i tipi di portafoglio.