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Ecomondo 2024: gli Stati Generali della Green Economy
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Dodicesima puntata dell’illustrazione del documento relativo alla questione climatica: ‘Cambiamento climatico. Evidenza e cause’. Ricordiamo che si tratta di una ricerca condotta da due importanti enti internazionali: The Royal Society e la US National Academy of Science. Nella ricerca sono affrontate le 20 principali domande che vengono formulate sulla questione ‘Climate Change’.
Perché il ghiaccio marino artico sta diminuendo mentre il ghiaccio marino antartico no?
Una prima risposta si rintraccia nel fatto che l’estensione del ghiaccio marino è influenzata dai venti e dalle correnti oceaniche così come dalla temperatura. Nell’Oceano Artico che è parzialmente chiuso interviene maggiormente il riscaldamento, mentre i cambiamenti nei venti sembrano dominare il cambiamento del clima e del ghiaccio marino negli oceani intorno all’Antartide.
Il ghiaccio marino nell’Artico è diminuito drasticamente dalla fine degli anni ’70, in particolare in estate e in autunno e il ghiaccio è più sottile di quanto non fosse un tempo. Invece il ghiaccio marino nell’Antartico ha mostrato un leggero aumento dal 1979 in poi, anche se alcune aree, come quella ad ovest della penisola antartica, hanno subito una diminuzione.
I cambiamenti nei modelli di vento di superficie in tutto il continente hanno contribuito al modello antartico di cambiamento del ghiaccio marino, oltre ai fattori oceanici come l’aggiunta di acqua fresca proveniente dallo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio.
I cambiamenti del vento includono un recente rafforzamento dei venti occidentali, che riducono la quantità di aria calda proveniente dalle basse latitudini che penetra nelle alte latitudini meridionali e altera il modo in cui il ghiaccio si allontana dal continente.
Il cambiamento dei venti può derivare in parte dagli effetti dell’impoverimento dell’ozono stratosferico sopra l’Antartide, il cosiddetto buco dell’ozono, ma anche dalla variabilità naturale dell’atmosfera, dell’oceano e del sistema di ghiaccio marino.
Ph: Barbara Dall’Angelo
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