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Si è recentemente svolta – il 5 dicembre – la Giornata Mondiale del Suolo detta anche World Soil Day. E’ stato un evento importante dato il ruolo fondamentale che il suolo ricopre nella nostra vita di tutti i giorni.
Anche se forse – dato che il suolo è sotto i piedi – non ce ne rendiamo conto. Questa non conoscenza porta a sottovalutare un fenomeno grave e dannoso: il continuo consumo di suolo che si verifica nel nostro Paese: pensate che ogni secondo in Italia vengono sfruttati circa 3 metri quadrati di terreno. Secondo l’ISPRA (Istituto superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale) nel 2017 sono stati ricoperti altri 52 km quadrati di territorio, soprattutto al Nord, spesso in aree protette o a rischio idrogeologico. Occorre allora sensibilizzare l’opinione pubblica affinchè impari a conoscere e valorizzare il suolo. Ben venga quindi questa giornata che ha consentito di mettere il problema alla ribalta della cronaca. La storia del World Soil Day è, per altro, relativamente recente. Nel 2002 l’unione internazionale di scienze del suolo (IUSS) e poi l’anno dopo la Conferenza dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) hanno spinto all’istituzione di una giornata mondiale del suolo. E finalmente durante la 68esima sessione dell’Assemblea generale delle nazioni Unite del 20 dicembre 2013 è stato raggiunto questo risultato. Va ricordato che il suolo è il supporto per cibo, mangimi, carburanti, produzione di fibre e per i servizi che il suolo fornisce alla collettività. Tra l’altro avere cura del suolo vuol anche dire difendere la biodiversità, di cui parliamo spesso in questa newsletter. Naturalmente in un ecosistema tutto è collegato e quindi non dobbiamo dimenticare che il suolo ci fornisce l’acqua potabile e offre resilienza alle inondazioni e alle siccità. Se però viene danneggiato e cementificato queste funzioni vengono meno. A questo punto il lettore si porrà forse una domanda: ma cosa possiamo fare di concreto per fermare questo flagello? Una risposta concreta ed autorevole viene dal sito della FAO http://www.fao.org/global-soil-partnership/resources/events/detail/en/c/1170374/. Apprendiamo che la FAO ha avviato una serie di partnership tra diversi attori ed enti che possono incidere su questa realtà. Il Global Soil Partnership coordina l’azione di quelle organizzazioni che possono lanciare iniziative volte a invertire questa tendenza. Le attività sono tante: una, per esempio, è la Carta del Suolo. Ma la stessa Giornata di cui stiamo parlando fa parte del programma di sensibilizzazione. Ci auguriamo allora che abbia la massima eco possibile, sia tra le autorità sia tra i semplici cittadini. Basta mettere il suolo sotto i piedi!
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