Bilancio di sostenibilità: per chi diventerà obbligatorio?

Phoresta / News  / Carbon Footprint  / Bilancio di sostenibilità: per chi diventerà obbligatorio?
sostenibilità

Il Bilancio di sostenibilità diventa obbligatorio in base alla Direttiva 2014/95/UE, recepita e attuata attraverso la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Ecco un riassunto delle fasi di implementazione:

Dal 1° gennaio 2024: Grandi imprese con più di 500 dipendenti devono presentare il Bilancio di sostenibilità.
Dal 1° gennaio 2025: Grandi imprese che, alla fine dell’esercizio, superano almeno 2 dei 3 criteri seguenti devono conformarsi:

Totale dell’attivo superiore a € 20 milioni.
Ricavi netti superiori a € 40 milioni.
Più di 250 dipendenti medi annui.
Dal 1° gennaio 2026: PMI (Piccole e Medie Imprese) e altre imprese quotate devono rispettare l’obbligo di presentare il Bilancio di sostenibilità.

L’obbligo si estende anche alle imprese non europee che soddisfano i seguenti requisiti:

Realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 150 milioni di euro nell’UE.
Hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nell’UE che supera determinate soglie.
In sintesi, la Direttiva CSRD mira a estendere l’obbligo di rendicontazione sulla sostenibilità a un numero crescente di imprese, promuovendo la trasparenza e la responsabilità nei confronti delle questioni ambientali, sociali e di governance.

E chi non è obbligato?

La CSRD introduce un’ampia portata nella rendicontazione sulla sostenibilità, coinvolgendo non solo le grandi imprese ma anche la loro catena di fornitori. Ciò significa che le imprese, anche se piccole o artigiani, potrebbero essere soggette all’obbligo di fornire informazioni sulla sostenibilità.
La CSRD si basa sul principio di “cascata di responsabilità”, il che implica che le grandi imprese che sono tenute a presentare il Bilancio di sostenibilità devono richiedere informazioni sulla sostenibilità ai loro fornitori, inclusi quelli di dimensioni più piccole. Questo approccio è finalizzato a promuovere la trasparenza e la responsabilità lungo l’intera catena di fornitura, contribuendo a una migliore valutazione e gestione degli impatti ambientali, sociali e di governance nell’intero ecosistema aziendale.
Quindi, anche se un’impresa è di dimensioni ridotte o artigianale, potrebbe essere coinvolta nella rendicontazione sulla sostenibilità se è parte della catena di fornitori di un’impresa soggetta all’obbligo CSRD. Questo riflette un approccio più olistico e collaborativo per affrontare le sfide legate alla sostenibilità a livello aziendale e industriale.