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Quali sono i rischi per la nostra salute nella catena alimentare e per via degli inquinanti ambientali? A questa domanda – non di poco peso – aveva dato una serie di motivate risposte il convegno della società Medico Scientifica “Lazzaro Spallanzani” per l’Ordine dei Medici di Reggio Emilia.
L’evento – organizzato in collaborazione con l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia) sezione di RE – si era svolto a Reggio Emilia presso l’Hotel Remilia il 27 settembre 2014. Data l’importanza del tema e l’estrema professionalità dell’approccio abbiamo pensato di parlarne in questo numero di Phorestanews riservandoci di approfondire ulteriormente il tema partendo da queste considerazioni e risultati espressi nel corso del convegno. Li accenniamo brevemente. Dopo una presentazione di Paolo Formentini, presidente ISDE RE – Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini aveva rilevato che i consumatori sono sempre più interessati alla qualità e alla sicurezza alimentare anche in relazione ai mutamenti delle abitudini alimentari e all’immissione in commercio di nuove sostanze che vengono aggiunte ai cibi.
Quali sono queste sostanze spesso rischiose per la salute? Parliamo di dolcificanti alimentari, aromatizzanti, coloranti, preservanti e integratori. Gli additivi determinano delle cosiddette diete artificiali preparate cioè con materie prime povere di nutrienti. Spesso si tratta di sostanze chimiche. Il fenomeno viene definito Junk Food (il cibo spazzatura) e comprende hamburger, hot dog, patatine fritte, bevande gassate e merendine e ha effetti deleteri soprattutto nei bambini. Le conseguenze a lungo andare sono l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete e i tumori. Al termine delle esposizioni – che sono state tenute da numerosi specialisti come Kieran Michael Tuohy, Massimo Pellegrini, Sergio Bernasconi e Lidia Garavelli – sono state indicate anche delle possibili soluzioni, quasi sempre alla portata di tutti. Elenchiamo le principali. Primo: è necessario che la nostra dieta torni a essere più naturale; poi è indispensabile l’attività fisica; vanno recuperati comportamenti etici in relazione ai metodi per la produzione, il marketing e l’informazione generale (per esempio imparare a leggere le etichette). In sostanza mangiare poco e bene. E informati. Inoltre occorre un po’ di attività fisica. Seguiremo ancora l’attività della Lazzaro Spallanzani; è un investimento sulla nostra salute e sul nostro benessere.
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