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La 7° edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale si è tenuto a Milano dall’1 al 2 ottobre con il titolo i Territori della sostenibilità.Come molti sapranno il Salone è il più importante evento sulla sostenibilità che si tiene in Italia. Anche quest’anno gli appuntamenti sono stati numerosi, quasi 100 tra eventi, presentazioni di libri, seminari e workshop. Si è cominciato martedì 1 ottobre alle dieci con l’evento di apertura dedicato a delimitare, appunto, i territori della sostenibilità per poi proseguire con l’illustrazione di casi pratici realizzati da varie aziende (L’impresa al centro della comunità: dalle parole ai fatti). In particolare il termine ‘comunità’ è stato scelto come punto importante di riferimento per tutte le politiche di sostenibilità. Poi il visitatore si è trovato di fronte a una scelta estremamente varia di proposte che spaziavano dalla green supply chain (la catena verde per i fornitori aziendali) fino alla filantropia e alla valutazione dell’impatto. In mezzo un po’ di tutto, passando per esempio dai target (ad esempio: I giovani e il mondo del lavoro oppure le donne nel lavoro) ma toccando anche settori come la moda, l’alimentazione, la sanità etc. Alcuni incontri affrontavano anche temi molto caldi come ad esempio la plastica, i blockchain e gli stakeholder. E ancora: l’abitare sociale, la finanza, la mobilità e persino l’arte e il climate change. Non poteva mancare un seminario sull’economia circolare, l’intelligenza artificiale e la comunicazione. Abbiamo avuto anche l’impressione che il volontariato sia ritenuto una leva fondamentale per lo sviluppo della sostenibilità. Per esempio: è stata lanciata la figura degli ’ambasciatori della sostenibilità’ di cui è stato presentato un vademecum da praticare ma anche da diffondere a tutti i livelli. Ne riassumiamo i punti elencati su un espositore al centro della sala. Primo: eliminare l’uso della plastica usa e getta. Secondo: ridurre lo spreco alimentare. Terzo: riparare, regalare o vendere gli oggetti dismessi. Quarto: limitare l’uso dell’auto. Quinto (il più ideologico): abbattere tutti i muri, adottare azioni per una cultura inclusiva. Ricordiamo infine che il Salone è itinerante in quanto tocca diverse città italiane. E infine che i progetti e le riflessioni non andranno perse: sono raccolte in un libro dal titolo i territori della sostenibilità. Quindi se volete saperne di più leggete questo libro, edito da Egea. Sarà una lettura sostenibile.
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