Diritto alla riparazione: la nuova direttiva UE

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Lo scorso giugno è entrata in vigore la nuova direttiva dell’Unione Europea che promuove la riparazione dei beni rotti o difettosi, nota come direttiva sul diritto alla riparazione. Gli stati dell’unione hanno tempo 24 mesi per recepirla dai singoli Parlamenti.

Dal momento che viene accolta la direttiva, il diritto alla riparazione rende più facile richiedere un cambio del prodotto aggiustato piuttosto che la sostituzione totale. Inoltre, i servizi di riparazione diventeranno più accessibili, trasparenti e allettanti.

La direttiva, infatti, prevede l’obbligo per chi produce di riparare i prodotti tecnicamente riparabili: le aziende dovranno garantire la disponibilità di pezzi di ricambio e fornire servizi di riparazione a prezzi accessibili e sarà previsto un modulo di riparazione volontaria con cui chi consuma potrà ricevere informazioni chiare sui tempi, sui costi e sulle modalità di riparazione dei prodotti. E ancora, sarà creata una piattaforma europea online per i servizi di riparazione, un portale web centralizzato dove trovare facilmente riparatori qualificati nella propria zona. Anche la garanzia legale sarà prorogata di 12 mesi in caso di riparazione, ossia se si sceglie di riparare un prodotto difettoso, la garanzia legale viene prorogata di 12 mesi.

La Commissione Europea potrà anche aggiungere nuovi prodotti all’elenco dei beni soggetti a obblighi di riparabilità in base a specifici criteri e sono previsti incentivi per la riparazione e sostegno di chi produce.

La nuova direttiva Ue si concentra inoltre sulle pratiche anti-riparazione adottate dalle case produttrici, che saranno ora scoraggiate dall’adozione di questa pratica, e sulla possibilità di introdurre bonus per la riparazione, come già avviene in Austria, Francia e Germania.