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Rete amazzonica
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A volte la poesia incontra la fotografia. In qualche rara occasione è possibile che si fondano. È quello che succede per le opere di Barbara Dall’Angelo.
Si possono evocare sensazioni, stati d’animo, addirittura presagi, nelle immagini che scorrono davanti ai nostri occhi. In alcune composizioni, perché di questo si tratta, si fa strada lo stupore che viene dai sogni. Eppure è tutto reale, sono mondi che esistono.
Quasi non li riconosciamo come “nostri”: la natura si mostra con la forza dirompente dei vulcani, o nel diafano candore dei ghiacci.
Ammirando le immagini vorremmo afferrare quei luoghi, appropriarci di quei meravigliosi equilibri, considerarci protagonisti attivi. Lo siamo, potremmo esserlo ancora di più e in modo diverso, questo percepiamo.
Cosa possiamo fare per diffondere una consapevolezza collettiva ampia e condivisa per la tutela dell’ambiente naturale? Seguire il filo rosso delle immagini di Barbara Dall’Angelo potrebbe essere una chiave: è necessario conoscere per poter amare qualcosa, e da qui arrivare a una forma di tutela il passo è breve. Ognuno di noi può fare delle azioni, consapevole che le molecolari scelte individuali, sommate insieme, possono incidere sul nostro “stare al mondo”.
L’impegno civile che traspare in maniera evidente da questo lavoro di immagini segna una via alternativa a quella della denuncia. L’inquinamento del nostro pianeta è un dato di fatto, si può, anzi, si deve, contrastare in tutti i modi.
La scelta di Barbara Dall’Angelo vuole percorrere il sentiero stretto della coscienza culturale, ma la sua forza segna già un risultato, quello di avvolgere lo spettatore, per trasformarne la meraviglia in desiderio di partecipazione.
La Terra è la nostra unica casa, la distruzione di alcuni ambienti naturali che abbiamo davanti sta cambiando gli equilibri del nostro pianeta, ma soprattutto quelli che regolano la nostra sopravvivenza.
Dalla prospettiva dei cinque miliardi di anni della Terra, l’uomo potrebbe apparire come un incidente di percorso, senza il quale il mondo continuerebbe ad esistere. Per scongiurare un’ipotesi così nefasta si può mantenere vigile l’attenzione su quello che ci circonda.
Osservare la natura, conoscere i territori, studiare le specie, viaggiare fisicamente o con la mente, parlare con le persone, coltivare scambi, stringere amicizie, confrontarsi soprattutto con chi ha altre idee… Quasi sicuramente non potremmo che arrivare a una conclusione, e ricordarci che un ambiente naturale sano è la nostra assicurazione sulla vita.
E Barbara Dall’Angelo, con il suo lavoro, non potrebbe sottolinearlo meglio.
Barbara Dall’Angelo ha fatto della comunicazione attraverso le immagini la sua vita. Dopo gli studi universitari in Lettere e Filosofia, si è diplomata in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
I suoi scatti sono stati pubblicati su importanti riviste di viaggi, natura e fotografia e hanno ottenuto premi nei più prestigiosi concorsi internazionali di fotografia naturalistica.
Dal 2012 collabora con National Geographic Italia su cui, ad oggi, ha pubblicato più di 30 reportage. Ha pubblicato inoltre diversi libri. Nel 2016 ha ottenuto grande successo di pubblico e critica con la sua prima mostra individuale, The Poetry of Earth, patrocinata dal National Geographic Italia. Nello stesso periodo, ha pubblicato con Electa Mondadori l’omonimo volume, in cui sono riprodotti più di 100 suoi scatti di angoli remoti del nostro pianeta.
Le sue opere sono spesso esposte in mostre individuali e collettive in tutto il mondo e sono presenti in gallerie d’arte e collezioni private.
www.barbaradallangelophotography.com
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