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Nello scorso numero di Phoresta avevamo parlato di questa iniziativa spiegando l’attività del progetto europeo Urban Wins. Un progetto che ha avuto un’estesa applicazione in alcune città italiane. In questo secondo post vogliamo illustrare le attività intraprese – sotto l’egida Urban Wins – dall’Agorà di Torino. Prima però vogliamo ribadire che ‘Viaggio alla scoperta della Circolarità’ è un percorso di alfabetizzazione e divulgazione appunto della economia circolare che nel caso di Torino si esplica in quattro appuntamenti pomeridiani.
Ogni evento approfondisce un aspetto dell’economia circolare rivolgendosi direttamente a imprenditori, ricercatori e istituzioni. Naturalmente anche i semplici curiosi cioè quella parte dell’opinione pubblica più attenta che vuole capire il mondo che viviamo sono estremamente graditi. E non c’è dubbio che pian piano l’economia circolare riguarderà tutti e ognuno avrà un compito da svolgere. Vediamo allora i primi due appuntamenti che si sono svolti sabato 17 e mercoledì 21 novembre 2018. Titolo del primo incontro – che si è svolto alla Biblioteca Italo Calvino – era ‘Chiudere il cerchio. Filiera circolare fin dall’inizio’. Il secondo incontro aveva invece come titolo ‘Le 5 R. Scopriamo l’alfabeto della circolarità (Riusa, ripara, rigenera, riduci, ricicla)’. Come si può intuire questi primi incontri erano in un qualche modo propedeutici, per spiegare esattamente che cos’è – e cosa invece non è – l’economia circolare. In effetti la stampa parla spesso di questo nuovo sistema economico ma la novità del tema può portare a qualche misunderstanding.
Allora è meglio chiarire. C’è da aggiungere che questi primi incontri sono stati accompagnati da laboratori partecipativi dedicati espressamente al tema dell’appuntamento. Invece nel 2019 si sono svolte conferenze più specifiche. Forse la più interessante è stata quella dal titolo molto divertente: Per salire bisogna scendere. Una frase paradossale che ricorda il titolo italiano di un bel film del 1970 di Martin Ritt ‘Per salire più in basso’ (The Great White Hope). Per spiegare il titolo bisogna capire il fine dell’Upcycling che consiste nell’aggiungere valore alla materia riciclata anzichè sottrarne come avviene nei procedimenti tradizionali e classici (downcycling). E’ il concetto di fondo dell’economia circolare: valorizzare il rifiuto, l’uso, quello che apparentemente non vale nulla e che invece va salvato e rimesso in circolo. Numerose le personalità intervenute; tra queste Stefania Alemani (Città Metropolitana di Torino, Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche, Sostenibilità Ambientale), Cristian Campagnaro (Politecnico, dipartimento di Architettura e Design) e gli artisti Rodolfo Marasciuolo e Arcangelo Favata. Poi rappresentanti di imprese e associazioni: Mnmur, Recrea, Letterarium, Rinaldo Zanotti. Agli incontri sono state invitate le famiglie ed erano attivi anche laboratori a tema per i bambini. Perché l’economia circolare va insegnata fin dalla tenera età. Per avere poi degli adulti più consapevoli.
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