Questione climatica. Domande e risposte (XV)

questione

Quindicesima puntata dell’illustrazione del documento relativo alla questione climatica:  ‘Cambiamento climatico. Evidenza e cause’. Ricordiamo che si tratta di una ricerca condotta da due importanti enti internazionali: The Royal Society e la US National Academy of Science. Nella ricerca sono affrontate le 20 principali domande che vengono formulate sulla questione ‘Climate Change’.

Cos’è l’acidificazione degli oceani e perché ha importanza?

Osservazioni dirette della chimica degli oceani hanno dimostrato che l’equilibrio dell’acqua di mare si è spostato su un livello più acido.

L’acidificazione accade quando l’acqua marina reagisce con la CO2 assorbita dall’atmosfera, produce più sostanze chimiche acidificanti e riducendo minerali importanti. È questo il motivo per cui i gusci composti da carbonato di calcio di diversi organismi marini (come i coralli e alcuni crostacei) si sciolgono. Per questi organismi, man mano che l’acidità dell’acqua di mare aumenta, diventa più difficile costruire i loro scheletri o mantenere i loro gusci.

Anche la sopravvivenza dei pesci è a rischio nelle acque più acide, trovano meno cibo e con più difficoltà. Gli esperti segnalano che l’acidità media della superficie degli oceani, che era rimasta stabile per milioni di anni, è aumentata del 26 percento negli ultimi 150 anni.

La CO2 si dissolve nell’acqua per formare un acido debole e gli oceani hanno assorbito circa un terzo della CO2 derivante dalle attività umane, portando ad una costante diminuzione dei livelli di ph degli oceani. Con l’aumento della CO2 atmosferica, l’equilibrio chimico cambierà ancora di più nel prossimo secolo. Esperimenti di laboratorio e di altro tipo dimostrano che in acque ad alto contenuto di CO2 e più acide, alcune specie marine hanno gusci deformi e tassi di crescita più bassi, anche se l’effetto varia da specie a specie. L’acidificazione altera anche il ciclo dei nutrienti e di molti altri elementi e composti negli oceani ed è probabile che abbia impatti ancora da determinare sugli ecosistemi marini e sul ciclo alimentare complessivo.

 

Ph: Barbara Dall’Angelo